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sabato 29 ottobre 2016

Recensione "Il cambiamento possibile"



Buona seraaa a tutti voi e buon week end mostruoso all'insegna di Halloween. Questa sera accendo i riflettori su un libro molto psicologico:

Titolo: "Il cambiamento possibile"
Autore: Letizia Ciancio
Casa Editrice: Intrecci Edizione
Prezzo di copertina: €12,00


Sinossi:
La vita è cambiamento, non vi è dubbio. Vivere implica infatti la necessità di adattarsi ad un ambiente in continua evoluzione, apprendendo quei comportamenti che si riveleranno di volta in volta più funzionali, e apprendere significa esattamente modificare un comportamento in maniera relativamente stabile. Potremmo dunque definire il vivere come “arte del cambiare”, dove la volontà non si esprime tanto nel cambiamento in sé, che comunque avviene, quanto nella direzione (creativa e unica) che desideriamo imprimere al cambiamento.
Il cambiamento è del resto un tema centrale nel dibattito politico e imprenditoriale contemporaneo, dato che la postmodernità impone a tutti una revisione in ottica “sistemica” dei problemi, sia a livello personale che generale, e nello stesso tempo richiama tutti ad una maggior responsabilità e autenticità nella propria azione di vita.
Occorre dunque promuovere il cambiamento, dando ad ognuno gli strumenti per forgiare il proprio personalissimo percorso in quella direzione. Non vi è un cambiamento ideale valido per tutti, ma vi sono tante possibili strade da percorrere, che diventano in sé stesse realizzazione di un racconto di vita pienamente vissuta.
Questo lavoro non si propone quindi come un (ennesimo) compendio d’istruzioni per l’uso o come manuale di “Change management” o peggio come asettico defilare di teorie. Nasce viceversa con l’intento di far comprendere fino in fondo le molteplici implicazioni del cambiamento e quanto questo faccia parte integrante della vita fino ad identificarsi con essa. Il lettore potrà così cogliere, non solo la complessità del cambiamento necessario ma anche e soprattutto le molteplici opportunità che questo offre, sia in termini individuali che in termini di comunità. Con l’auspicio che ognuno riesca a progredire da una logica passiva di “change”, in cui il cambiamento viene affrontato e subìto come un male necessario, ad una logica creativa di “changing” in cui il cambiamento è vissuto come grandiosa opportunità di trasformazione di sé e del contesto circostante. Dando così inevitabilmente spazio anche ad un significato ben più ampio e profondo della propria missione esistenziale.


Recensione:
Quando ho iniziato a leggere questo libro me ne sono avvicinata in punta di piedi, con mille titubanze e perplessità (solitamente una scrittrice psicologa desta una leggera preoccupazione), ma devo dire che leggendo mi sono ricreduta.
Il libro è diviso in 3 capitoli: il primo dedicato al contesto nel quale prende forma il cambiamento, il secondo ( a mio parere il più interessante) si occupa del cambiamento individuale e l’ultimo invece applica tali principi al contesto aziendale, o più genericamente, ad un insieme di individui.
Il cambiamento viene descritto accuratamente in tutte le sue sfaccettature, a cominciare dalle motivazioni che scaturiscono la mutazione fino al risultato che questo comporta non solo nella singola persona che subisce tale cambiamento ma anche in chi e cosa lo circonda.
Testo molto dettagliato, ricco di bibliografia filosofica, descrive l’individuo come un sistema aperto le cui idee sono flessibili e mutevoli con il cambiare delle condizioni che lo accerchiano. Tra i tanti concetti quello che ha catturato subito la mia attenzione è stato quello di voler spingere verso un nuovo criterio di normalità: apprendere a disabituarsi, giocare con le conoscenze già acquisite per rimescolarle e non padroneggiare. Vedere ogni ostacolo come una grandiosa opportunità di trasformazione, non subire il cambiamento ma godere di esso e sfruttarlo approfittando della momentanea confusione per prepararsi ad una ristrutturazione dell’essere.
E infine altrettanto interessante il passaggio dall’individuo singolo alla sua pluralità: cos’è un gruppo? Esso non può essere banalmente pensato come la somma di individui ma è frutto di interazioni e relazioni che solamente in quel gruppo si potranno creare.
Estremamente intrigante, non sempre di facile comprensione ma molto stimolante, tratta di argomenti in cui tutti possono rispecchiarsi…chi non è mai cambiato? Quale persona è rimasta la stessa dopo un contatto con altri individui? Bhè proprio di questo si parla, della cosa più difficile che si possa imporre, ma anche della cosa più naturale che possa accadere: CAMBIARE!


“ Se io voglio cambiare il mondo intorno a me, devo cominciare a cambiare me stesso.” Gandhi